Osteopatia e Neonato Pretermine

Pubblicato il 17 novembre 2023 alle ore 10:55

Cosa si intende per neonato prematuro?

La definizione di nascita pretermine può sembrare scontata. A rigor di logica tutti i bambini nati prima del termine del nono mese possono definirsi prematuri. Esiste però un limite preciso per la nascita e una conseguente classificazione per stabilire lo stadio di sviluppo e le possibili conseguenti complicanze a cui va incontro il neonato venuto al mondo troppo presto.

Per l’OMS si considerano prematuri i bambini nati prima delle 37 settimane (comprese) di gestazione o a meno di 259 giorni dalla prima data dell’ultimo periodo mestruale di una donna. Per quanto riguarda, invece, la classificazione delle nascite pretermine, possiamo fare un’utile suddivisione in base all’età gestazionale (GA), con la relativa incidenza di casi:

  • Prematurità estrema. bambini prematuri nati prima della 28ª settimana, con un’incidenza del 5%;
  • Prematurità severa. Le nascite tra la 28ª e la 31ª settimana, con un 15% di incidenza;
  • Prematurità moderata. I bambini nati tra la 32ª e la 34ª settimana, che corrisponde al 20% dei casi;
  • Prematurità tardiva. Le nascite tra la 35ª e la 37ª settimana, che possono quasi definirsi precoci più che premature e si verificano infatti nel 60-70% dei casi.

Oltre alla classificazione sulla base dell’età gestazionale del bambino prematuro, è utile distinguere le nascite secondo il peso alla nascita, fattore determinante per le capacità di sopravvivenza del piccolo:

  • Neonati LBW (Low Birth Weight): peso alla nascita compreso tra 1501 e 2500 g
  • Neontati VLBW (Very Low Birth Weight): peso alla nascita inferiore a 1500 g
  • Neonati ELBW (extremely Low Birth Weight): peso alla nascita inferiore a 1000 g.

In ogni caso va tenuto presente che la nascita prematura interrompe una fase di sviluppo e una conseguente maturazione degli organi e dei sistemi del neonato. Infatti, nonostante il suo sistema nervoso centrale si sviluppi rapidamente, le sue strutture non sono ancora pronte per affrontare la stimolazione del mondo esterno. La medicina generale, così come l’osteopatia, considera infatti il bambino prematuro come un bambino competente per una vita intrauterina ma impreparato per una vita extrauterina. Il compito di entrambi gli approcci è quindi di supportare i suoi deficit e rendere più dolce questo brusco passaggio prematuro alla vita reale.

 

Complicanze della prematurità e rischi per la salute

Come accennato nel paragrafo precedente, medicina e osteopatia si approcciano al bambino prematuro partendo dalle sue carenze nello sviluppo che gli impediscono di far fronte al mondo extrauterino, così diverso dalla protezione ovattata della placenta materna e così pieno di difficoltà e pericoli. La nascita prematura getta infatti il neonato in un ambiente sovraccarico di stimoli, quali luci, rumori, manipolazioni, separazione dalla mamma, difficoltà posturale e molto altro ancora.

Se già di per sé il parto e l’impatto con il mondo si configura come il primo evento traumatico della vita di ognuno, questo brusco passaggio diventa una sfida al limite della sopravvivenza per il bambino prematuro. Se si mette a confronto un neonato molto pretermine con un neonato a termine, infatti, ci si trova di fronte a due esserini totalmente diversi dal punto di vista della maturazione. É quindi facile intuire la possibilità di complicanze e di rischi per la salute del bambino prematuro.

In particolare, nel breve termine, sono le funzioni respiratorie a subire le maggiori problematiche portando ad un aumento dei rischi di condizioni respiratorie neonatali.

In questo quadro assai delicato, la medicina tradizionale è affiancata dall’osteopatia che accompagna il bambino prematuro nella sua fase di transizione verso il mondo reale, cercando di limitare e ridurre quanto possibile le complicazioni legate alla nascita pretermine.

 

Osteopatia e Prematurità

Accanto alle procedure mediche per ricreare le condizioni necessarie al piccolo al fine di terminare il suo sviluppo ed essere in grado di sopravvivere al mondo esterno, si è sviluppata tutta una branca di conoscenza per la cura dei bambini prematuri. L’osteopatia è tra le discipline che offre un importante contributo nei casi di parto pretermine e che aiuta a ridurre i tempi di ospedalizzazione dei neonati.

Putroppo ad oggi alle figure degli osteopati è ancora difficile entrare negli ospedali essendo una figura ancora poco riconosciuta, tuttavia l’efficacia dell’osteopatia per bambini prematuri è testimoniata da diversi studi; in queste ricerche, in cui il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) viene associato alle cure mediche tradizionali come supporto per la presa in carico delle nascite pretermine, si evidenzia come il trattamento osteopatico sia indice di una riduzione dei tempi di ospedalizzazione. In media, è stato riscontrato che i neonati sottoposti alle manipolazioni hanno raggiunto un’autonomia tale da permettere la dimissione 6 giorni prima rispetto a chi non ha usufruito del trattamento osteopatico.

Questo si traduce in primo luogo nel beneficio per la salute psicofisica del bambino e nella serenità della neomamma, che potranno stabilire prima il fondamentale rapporto bruscamente interrotto dal parto. É infatti anche questa relazione esclusiva che va ulteriormente a influire in senso positivo sullo sviluppo del neonato, relazione rafforzata dagli ulteriori benefici delle manipolazioni osteopatiche nel favorire l’allattamento e diminuire l’incidenza di disturbi come quelli gastrointestinali.

L’osteopatia per bambini prematuri è quindi un tassello importante nel supporto alla vita e nel favorire l’autonomia del neonato. Lo sviluppo delle funzioni vitali non è, infatti, solo una questione meccanica in cui ogni parte del corpo richiede una “manutenzione” specifica, ma un insieme organico in cui ogni cosa è collegata e che risponde alle stimolazioni esterne in maniera articolata.

 

Non essendo però spesso possibile affidare il bimbo ai trattamenti osteopatici subito dopo la nascita durante l’ospedalizzazione, rimane comunque molto efficace far fare una valutazione al tuo piccolo anche subito dopo le dimissioni così da iniziare subito con un approccio manipolativo finalizzato alla prevenzione di eventuali problematiche che potrebbero sopraggiungere oltre che accompagnare la mamma in quelle che possono essere le difficoltà che potrebbero comparire nella prima fase di relazione con il suo piccolo.


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